Bellezza: perfezione o armonia?
E che cosa le differenzia l’una dall’altra?
La Perfezione è tendenzialmente un concetto statico che ci rimanda ad un’idea di bellezza “nobile ma immobile”, quindi poco vitale, mentre l’Armonia evoca per definizione un movimento, una compenetrazione tra più elementi in relazione tra loro, elementi che fusi insieme creano un insieme gradevole, un’armonia appunto, che difficilmente si potrebbe eguagliare separandoli.
Il concetto di armonia risulta sicuramente più potente a livello emozionale rispetto a quello di perfezione, proprio perché dinamico.
Come mai si punta così poco su questo concetto a livello di marketing prediligendo in genere il concetto di perfezione? Un pensiero rassicurante come quello dell’esistenza di una bellezza armonica ci potrebbe far pensare di poter essere accettati così come siamo, e quindi renderci più sicuri e meno inclini ad un consumo spropositato di prodotti studiati appositamente per correggere le nostre “imperfezioni” che ci rendono unici.
Il concetto di Armonia risulta quindi spesso poco approfondito dai media, molto più inclini a promuovere modelli difficilmente raggiungibili che suggeriscono un’ideale di bellezza stereotipato ed asettico che a lungo andare tende a renderci, oltreché teoricamente inadeguati, anche poco inclini ad uno sguardo attento e curioso e quindi spesso impreparati nel riconoscere la bellezza quando non corrisponde a canoni genericamente riconosciuti.
L’Armonia, diversamente da tutto ciò, prende forma dall’individualità, trovando proprio nelle differenze e nelle imperfezioni i punti di forza di una grazia unica e sempre nuova, diversa nel tempo persino da sé stessa proprio perché dinamica, vibrante e vitale poiché generata da una connessione profonda fra elementi in continuo e vitale movimento.
Partendo dal presupposto che la Casa, citando Gibran, rappresenta “il nostro corpo più grande”, possiamo applicare questi stessi concetti alla progettazione e all’arredo dei nostri spazi abitativi.
Risulta facile capire il motivo per cui entrando in determinati spazi ci sentiamo istintivamente a nostro agio mentre in altri non riusciamo quasi a sostare: i nostri sensi assorbono informazioni dall’ambiente circostante e ce le restituiscono elaborate dalla memoria sotto forma di sensazioni ed emozioni.
Un ambiente che per quanto imperfetto risulti armonico, promuove con le sue caratteristiche l’unicità, i progetti e le passioni di chi lo va ad abitare e a vivere, è cioè un luogo empatico, che risuona con i suoi abitanti per forma, colore, distribuzione degli spazi e che li accoglie senza soluzione di continuità. E’ inoltre un luogo in cui le funzioni sono “perfettamente” correlate alle sensazioni ideali ad esse associate.
L’antica disciplina taoista del Feng Shui, all’interno di un progetto di ristrutturazione e di arredo, si rivela uno strumento molto prezioso nello studio degli ambienti perché ci dà la possibilità di armonizzare e dar nuovo vigore ad ambienti abitativi e lavorativi, spesso con interventi anche minimi ma strategicamente studiati.
La parola d’ordine del benessere è quindi Armonia: intesa come conservazione, empatia e dinamismo, perché se una casa che ci assomiglia è garanzia di una vita più serena, una casa in grado di cambiare con noi ci promette un futuro di evoluzione e autenticità.