14 settembre 2013 –  12 ottobre 2013  

La casa naturale presenta

Sulle tracce di un’inedita bellezza

personale dell’artista Enrica Sala,

presso La Maison, Arredamenti e Studio di interni di Daniela Cantatore

Viale Dante 41, Sestri Levante – tel. 0185.457645

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Con la partecipazione di:

prof. Roberto Guerrini, curatore della mostra – Enrica Sala, artista

– Daniela Cantatore e arch. Barbara Sabrina Borello,

progetto La casa naturale, Architettura Feng Shui, Arredamento & Design.

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– Ingresso libero – 

www.internilamaison.it        www.babo-design.it

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Durante l’evento di inaugurazione, Sabato 14 settembre dalle ore 17, sarà dedicato ampio spazio al dibattito sul rapporto fra arte, emozione e spazio. Saremo a disposizione per le vostre domande sui progetti di arredo e sulla consulenza Feng Shui.

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Senza titolo

Sulle tracce di un’inedita bellezza,

 di Roberto Guerrini

“….Viaggio dell’umano anelito verso l’oltre e l’altrove, viaggio per provare a raggiungere ciò che la sola nuda ed ordinaria vita non ci potrà mai dare.

L’esito, la meta di questo meraviglioso viaggio è la bellezza, mentre l’arte, sembrerebbe ancora permanere come una delle sue più evidenti ed intense tracce….

Tuttavia, in un’epoca così unidirezionale, egemonica ed asservita come la nostra, è ancora possibile rieditare e coniugare il senso di parole così alte e complesse come arte e bellezza?

Personalmente credo di si, ma a patto che queste vengano liberate da atteggiamenti, sistemi ed intendimenti ormai divenuti decisamente insostenibili.

L’avanguardistico e devastante vezzo (inaugurato e sostenuto da molta modernità) che impone il superamento ad ogni costo di tutto quanto ci abbia preceduto, ha introdotto anche nell’arte una sorta di “darwinismo sociale” tutt’oggi persistente, ma che, sia per ragioni economiche che ecologiche, è sempre più impossibile da sostenere.

Inoltre, il cosiddetto “sistema dell’arte” ha progressivamente fagocitato (all’interno della sola ed egemonica logica del pensiero calcolante per il quale conta esclusivamente ciò che è in grado di produrre denaro e quindi mondo) ogni aspetto formativo, lirico, critico, estetico, intimo ed emozionale legato alla pratica ed allo studio dell’arte e deviando l’attenzione sui soli aspetti monumentali, ipertrofici e sensazionalistici del prodotto d’arte.

Semplificando (forse) un po’ le cose, è possibile ritenere che l’arte sia (stando almeno a ciò che la storia ha ci ha fin qui consegnato) sostanzialmente e soprattutto un mezzo per spiegare, criticare, esaltare o progettare il proprio tempo, la sua spiritualità e la sua umanità. E se le cose stanno così, l’arte perde quindi di senso ed importanza quando diviene incapace di confrontarsi ed armonizzarsi realmente ed efficacemente con la peculiarità e la specificità della propria epoca perché perde il vitale dialogo con la propria attualità e sacrifica, in virtù di una sola ed univoca ragione, tutta quella molteplicità di prospettive, approcci e livelli che costituiscono invece l’imprescindibile premessa per avvicinare massimamente l’uomo ad un’idea, tuttora inedita, di relazione e dialogo con la bellezza.

Con tutta la modestia del caso e con le necessarie e dovute proporzioni, è possibile ritenere che, sia l’atteggiamento e la sensibilità artistica di Enrica Sala, sia il modo di intendere l’impresa e l’implicita ricerca ad essa connessa da parte di Daniela Cantatore e Barbara Borello, vadano entrambe nella direzione di una nuova quanto auspicabile sensibilità.

Una sensibilità costituita soprattutto da uno spiccato e sentito senso dell’armonia universale, del rispetto dell’ambiente (sia naturale che culturale) e, soprattutto, votata al recupero di una lirica ed amorevole introspezione tesa alla ricerca della capacità di riconoscere e proiettare bellezza ben aldilà delle imposizioni del consenso generale, delle mode, delle vigenti convenzioni, dell’egemonico appiattimento del gusto.

Sensibilità che bene si condensano e si integrano in questa piccola, ma eloquente mostra dove gli intimistici e delicati assemblaggi e le intriganti forme di Enrica Sala dialogano perfettamente con l’ambiente, il mobilio e le suppellettili presenti in pianta stabile nel bellissimo ed elegante spazio de La Maison di Cantatore e Borello.”  

Sala-web
SCHEDA BIOGRAFICA

Enrica Sala nasce a Genova nel 1964 dove attualmente vive e lavora.

I suoi esordi artistici sono da autodidatta e solo recentemente ha intrapreso un percorso formativo artistico anche di tipo scolastico.

I suoi modi ed ambiti espressivi sono molteplici (disegno, pittura, scultura e modellato), tuttavia la sua cifra stilistica si sostanzia e si definisce soprattutto attraverso un’originale tecnica di riassemblaggio di materiali eterogenei raccolti durante le sue irrinunciabili passeggiate in natura, preferibilmente in ambienti marini. Da lunghissimo tempo impegna parte del proprio tempo libero a raccogliere svariate tipologie di materiali (naturalmente presenti in natura, oppure abbandonati o gettati, o, ancora, restituiti agli arenili dalle mareggiate) per poi ricostruirli, assemblarli, rielaborarli, montarli, compattarli, ricolorarli o altro ancora.

Il tema ricorrente nei suoi lavori è il mare, vissuto come un autentico ed accogliente ventre primordiale, un luogo capace di restituirle un sereno clima introspettivo dal quale trarre idee e spunti per le sue opere.

Possiede una personalità artistica molto meditativa e lirica ed una sensibilità spiccatamente ecologica e convintamene attenta alle tematiche ambientali.

Ha partecipato a mostre e d esposizioni di tipo collettivo.